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Gli anni da nascondere – 2011

Interventi educativi negli Istituti Scolastici Superiori dell’Emilia Romagna sugli anni di piombo e la strategia della tensione in Italia

 

 

 

INTRODUZIONE E ORIGINI DEL PROGETTO

 

L’Associazione Pereira da alcuni anni ha avviato una proficua collaborazione con diverse realtà del territorio regionale, ed in particolare con il gruppo musicale dei Modena City Ramblers.

Il primo contatto è avvenuto nel maggio 2007 quando gli operatori dell’associazione erano a Tuzla, in Bosnia Erzegovina, per raccogliere materiale video da cui sarebbe nato il documentario “Youth of Tuzla” e il gruppo emiliano era in città per un concerto di beneficenza.

 

Da questa esperienza è nata nel 2008 l’idea di coinvolgere il gruppo modenese nel progetto di informazione e sensibilizzazione “Tuzla in tournèe per l’Emilia Romagna”, promosso dall’Associazione Culturale Pereira con il Patrocinio dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna e della Provincia di Ravenna e in collaborazione con l’APQ, l’Accordo di Programma Quadro per i Balcani della Regione Emilia Romagna.  Tale progetto si è articolato in una serie di appuntamenti rivolti alla comunità emiliano romagnola per raccontare la condizione dei giovani bosniaci attraverso le immagini e le voci raccolte nel documentario “Youth of Tuzla” e l’intervento di ospiti in vario modo interessati alla tematica (associazioni di volontariato, artisti, esponenti del mondo politico e della cooperazione internazionale).

 

L’esperienza comune è proseguita nel 2009 con il tour della “Carovana della Legalità” organizzato dai Modena City Ramblers in collaborazione con Libera di Don Luigi Ciotti, dalla quale è nato un documentario di informazione e sensibilizzazione sulla tematica della lotta alle mafie: documentario attorno al quale, in collaborazione con la Fondazione della Cassa di Risparmio di Modena e la Provincia di Modena, è ruotato un percorso educativo-formativo negli Istituti Superiori di Modena e provincia sulle tematiche in oggetto.

 

L’ottimo riscontro avuto dagli studenti e in generale dagli Istituti superiori coinvolti ci ha spinti a sviluppare una nuova idea progettuale, in questo caso rivolta ad un’altra fondamentale tematica per il Paese: quello della storia italiana che riguarda i cosiddetti anni di piombo e la strategia della tensione.

 

Ci proponiamo pertanto di avviare una proficua collaborazione con il l’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna e gli istituti storici del territorio regionale per avviare una serie di interventi negli istituti superiori emiliano romagnoli in merito a queste delicate e fondamentali tematiche.

 

 

PRESENTAZIONE DEL PROGETTO

 

Il progetto si propone di informare e sensibilizzare in primo luogo gli studenti e gli insegnanti degli Istituti Scolastici Superiori del territorio della Regione Emilia-Romagna sulle tematiche relative alla recente storia italiana.

 

In questo senso, il progetto intende sviluppare una serie interventi didattico-formativi in grado non solo di fornire gli strumenti per una migliore e più approfondita comprensione del fenomeno del terrorismo in Italia durante i cosiddetti “anni di piombo”, ma anche di educare e sensibilizzare gli studenti e gli insegnanti sulle ripercussioni socio-politico-culturali di tale fenomeno sul presente e sullo stesso concetto di cittadinanza e democrazia. L’assunto di partenza del progetto è infatti quello che senza memoria non è possibile nessuna progettualità futura e poiché il futuro è nelle mani dei giovani risulta quindi necessario contribuire affinché essi dispongano della conoscenza e degli strumenti educativi necessari per l’interpretazione della realtà che li circonda che, fin dal passato, influenza il loro presente e il loro futuro.

 

A questo proposito, in questo processo di ri-appropriazione della storia, il 9 maggio, “Giorno della memoria delle vittime del terrorismo”, in cui ricorre l’anniversario degli assassinii di Aldo Moro e di Peppino Impastato, diviene una data simbolo attorno alla quale costruire gli interventi formativi. Nelle settimane precedenti e successive al 9 maggio 2011 i ragazzi degli Istituti Superiori coinvolti nel progetto potranno non solo assistere alla proiezione del documentario “Un solo errore – Bologna, 2 agosto 1980” sulla strage alla stazione di Bologna (vedi allegato) ma potranno altresì incontrare i diretti protagonisti di quella tragica vicenda che fungeranno da relatori nel successivo dibattito (In particolare: superstiti della strage, familiari di vittime, magistrati, giornalisti, responsabili dei soccorsi, storici, docenti universitari, scrittori, sociologi e membri dell’Associazione 2 agosto).

 

Attraverso la voce ed i volti di questi personaggi sarà così possibile stimolare la comprensione e la curiosità dei ragazzi su molteplici livelli: quello visivo-emozionale, dato dallo strumento audio visuale e quello umano-relazionale, dato dall’incontro con chi potrà riportare la propria testimonianza diretta e/o elaborare analisi storico-politiche non solo in riferimento alla specifica vicenda della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980, ma al contesto socio-culturale di quegli anni in tutta la sua complessità.

 

 

OBIETTIVO GENERALE

 

L’obiettivo generale del progetto è informare e sensibilizzare la cittadinanza ed in particolare le giovani generazioni sulla storia italiana del secondo dopoguerra, con specifico riferimento agli “anni di piombo” e alla cosiddetta “strategia della tensione”.

 

 

OBIETTIVO SPECIFICO

 

L’obiettivo specifico è sviluppare all’interno degli Istituti Scolastici Superiori del territorio emiliano romagnolo un percorso formativo che, partendo dalla contestualizzazione del fenomeno eversivo, nelle sue differenti forme, sia in grado di fornire agli studenti e agli insegnanti degli Istituti coinvolti gli strumenti necessari per conoscere ed interpretare, aldilà delle speculazioni politiche e dei revisionismi storici, i principali avvenimenti stragisti, filo-golpisti ed eversivi che hanno caratterizzato la storia italiana negli ultimi 60 anni.

 

 

DESTINATARI DIRETTI

 

I destinatari diretti del progetto sono individuati negli studenti e negli insegnanti che partecipano agli incontri formativi presentati negli Istituti Scolastici Superiori coinvolti nel progetto.

 

In particolare, gli Istituti Scolastici Superiori target del progetto saranno individuati nell’ambito territoriale delle n. 9 provincie della Regione Emilia-Romagna: n. 1 istituto per ogni provincia.

 

Gli Istituti scolastici interessati saranno quindi n. 9 e gli interventi in oggetto saranno inseriti negli orari e negli spazi delle assemblee di istituto con particolare riferimento alle classi quarte e quinte.

 

A questo riguardo, l’Associazione Pereira individuerà gli Istituti Scolastici target del progetto in collaborazione e su indicazione dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna e degli istituti storici coinvolti.

 

 

DESTINATARI INDIRETTI

 

I destinatari indiretti del progetto sono gli esponenti ed i rappresentanti del mondo istituzionale e associativo del territorio emiliano romagnolo che potranno partecipare agli incontri formativi ed informativi previsti all’interno degli Istituti Scolastici Superiori coinvolti da progetto.

 

Altri destinatari indiretti del progetto sono individuati nei protagonisti delle tematiche trattate sia all’interno del documentario presentato che del successivo e complementare dibattito con gli studenti.

 

 

 

ATTIVITA’ PREVISTE

 

Realizzazione degli interventi formativi  (aprile 2011 – maggio 2011)

 

L’intervento didattico-formativo sarà inserito nell’ambito delle assemblee d’istituto per favorire l’organizzazione del calendario in un periodo dell’anno scolastico piuttosto denso, soprattutto per la classi quinte e non pesare sul normale svolgimento delle lezioni.

 

Si prevede di proporre ad ogni scuola coinvolta un intervento di n. 3 ore cadauno all’interno della stessa mattinata in cui si svolgono le assemblee di istituto. Ogni intervento si rivolgerà in occasione delle assemblea d’istituto in seduta plenaria, coinvolgendo in questo modo il maggior numero possibile di classi.

 

L’intervento sarà quindi così strutturato:

 

1.  Introduzione alle tematiche trattate:  “Contestualizzazione del fenomeno eversivo dal secondo dopoguerra ad oggi

 

2. Proiezione del documentario: “Un solo errore: Bologna, 2 agosto 1980” (106’ Italia 2010), prodotto e realizzato dall’Associazione Pereira, a cui seguirà un dibattito con gli autori

 

3. Interventi e testimonianze di:

  •  protagonisti diretti delle tematiche trattate: rappresentanti dell’Associazione dei familiari delle vittime della strage di Bologna, superstiti, responsabili dei soccorsi, magistrati.
  • esperti in materia coinvolti direttamente o indirettamente nei fatti trattati: storici, sociologi, giornalisti.

 

 

 Organizzazione degli interventi formativi

 

- Territori target del progetto:

 

provincia di Bologna (n. 1 Istituto scolastico coinvolto)

provincia di Ravenna  (n. 1 Istituto scolastico coinvolto)

provincia di Ferrara  (n. 1 Istituto scolastico coinvolto)

provincia di Forlì-Cesena  (n. 1 Istituto scolastico coinvolto)

provincia di Rimini  (n. 1 Istituto scolastico coinvolto)

provincia di Modena  (n. 1 Istituto scolastico coinvolto)

provincia di Reggio Emilia  (n. 1 Istituto scolastico coinvolto)

provincia di Parma (n. 1 Istituto scolastico coinvolto)

provincia di Piacenza  (n. 1 Istituto scolastico coinvolto)

 

- Totale Istituti:  n. 9  Istituti scolastici coinvolti

 

- Totale classi:  n. da verificare

 

- Ore di didattica: n. 3 per ogni intervento

 

- Totale ore previste da progetto: n. 27 (n. 3 ore x n. 9 scuole)

 

 

ANALISI E CONTENUTI

 

I contenuti degli interventi proposti andranno a contestualizzare il fenomeno dell’eversione nel nostro Paese nell’ambito degli “anni di piombo” e della cosiddetta “strategia della tensione”. Una frase dello scrittore bosniaco Petrag Matvejevic racchiude ed esplicita la logica di base del progetto: “Prima di voltare pagina bisogna leggerla”, a significare l’importanza della memoria storica, in particolare per le giovani generazioni, quale strumento di comprensione del passato, analisi del presente ed elaborazione del futuro. Solo conoscendo i lati più oscuri della storia italiana, che vedono nella strage alla stazione di Bologna un momento culminante, è possibile far sì che eventi di questo tipo non si ripetano e rappresentino un monito alle generazioni presenti e future.

 

A questo proposito gli interventi proposti avranno come focus:

 

-       L’importanza della memoria storica come strumento indispensabile per una piena cittadinanza.

 

-       Il caso Italia: posizione strategica all’interno dello scacchiere internazionale nell’ambito della Guerra Fredda; finalità e strumenti del terrorismo politico; ruolo dei cosiddetti “servizi segreti deviati” nell’opera di depistaggio di indagini e processi.

 

-       Il secondo dopoguerra: strage di Portella della Ginestra del ‘47, lotte sociali degli anni ‘50 e ‘60 e le tentazioni autoritarie di matrice golpista.

 

-       Gli anni di piombo e la strategia delle tensione: contesto di cambiamento sociale e culturale in cui è maturato il terrorismo; differenti strategie golpiste dei periodi ‘69-‘74 e ‘74-’84; ruolo della loggia massonica P2 e dei servizi segreti ad essa collegati; formulazione del Piano di rinascita democratica quale strumento di “svuotamento” delle Istituzioni dall’interno; ruolo dei differenti estremismi politici come inconsapevoli mezzi per il mantenimento dello status quo.

 

-       La fine della lotta armata e ruolo della criminalità organizzata nella ridefinizione della strategia eversiva a partire dalle stragi degli anni ‘92-’93; passaggio tra Prima e Seconda Repubblica.

 

-       Il ruolo svolto dalla magistratura contro il terrorismo e i pezzi deviati dello Stato.

 

-       La risposta della società civile contro la violenza indiscriminata come elemento fondamentale per arginare la deriva autoritaria.

 

-       L’importanza dalle associazioni dei familiari delle vittime per il raggiungimento di verità e giustizia, il mantenimento e la trasmissione della memoria collettiva, il raggiungimento di una piena democrazia.

 

-       Uno sguardo sul presente: dall’uso delle stragi come strumento di distruzione di massa all’attuale ruolo delle televisioni come strumento di distrazione di massa.

 

-       Spunti di riflessione: possono tornare le stragi come strumento di condizionamento politico e sociale? Come agisce il potere e da quali logiche è mosso? Quanto pesa davvero l’opinione dei cittadini? Perché è fondamentale mantenere viva la memoria?

 

 

Per informazioni:

 

Associazione Pereira

www.associazionepereira.it

massimovenieri@associazionepereira.it

matteopasi@associazionepereira.it

Massimo Venieri 347/9168644

Matteo Pasi 347/2971764

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