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LIBERI DALLE MAFIE – 2013/14

anche per l'anno scolastico 2013/14 è partito il progetto di sensibilizzazione contro tutte le mafie nelle scuole secondarie di I grado del comune di Ravenna

 

 
 
Il Comune di Ravenna – Area Istruzione e Politiche di Sostegno, in collaborazione con Libera, Associazione Pereira, Confesercenti Sos Impresa, intende dare continuità al percorso iniziato in via sperimentale nell’anno scolastico 2008/2009 e che in questi anni si è sviluppato arricchendosi del contributo delle diverse realtà locali e dell’adesione di tutte le scuole secondarie di primo grado del territorio.
 
Proprio grazie alla continuità data al progetto si è riusciti ad instaurare una rete di relazioni significative e ad avviare, con il mondo della scuola, delle insegnanti, delle realtà associative del territorio, un percorso in costante crescita ed evoluzione, luogo di confronto e di scambio, di acquisizione di maggiori competenze. Un percorso che porta la comunità, ed in particolare gli studenti, a sentirsi parte attiva di questa vera e propria “rete antimafia” sul territorio.
 
Il progetto Liberi dalle mafie promuove quindi la diffusione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile fra i giovani, sensibilizza ed informa studenti e insegnanti sulle tematiche relative alla lotta contro le mafie e contro ogni forma di corruzione. Si colloca quindi come progetto di continuità inserendosi, a sostegno e come attività di approfondimento, nei percorsi didattici di educazione alla legalità già presenti nelle scuole.
 
L’ottimo esito di tale progetto – nelle sue evoluzioni annuali e nel suo progressivo radicamento territoriale – è stato senz’altro possibile grazie al fondamentale supporto dato dalla Regione Emilia Romagna – Servizio Politiche per la Sicurezza e la Polizia Locale, che ha così permesso a numerosi studenti e insegnanti di crescere e divenire persone più consapevoli su quelle che sono le mafie in Italia ed in particolare nel territorio regionale.
 

Le novità del progetto che si intendono attuare nell’anno scolastico 2013-2014:
 
coinvolgere il centro di formazione professionale Arti e Mestieri “Angelo Pescarini” al fine di ampliare le opportunità didattiche con percorsi di educazione alla legalità;
 
promuovere la partecipazione attiva, coinvolgendo gli studenti nei campi antimafia organizzati dall’ARCI in collaborazione con l’Associazione Libera e le cooperative del Consorzio Libera Terra assegnatarie di beni confiscati;
 
informare e sensibilizzare gli studenti su come usare le nuove tecnologie in modo intelligente, e per fare rete, con particolare riferimento ai social network, blog, ecc;
 
accrescere le competenze investendo nelle risorse umane presenti nelle istituzioni scolastiche affinché i valori insiti nel progetto possano camminare con le proprie gambe: si prevede in questo senso, un percorso formativo rivolto agli insegnanti, nell’ottica di un approccio trasversale e multidisciplinare delle tematiche inerenti la lotta alla criminalità organizzata. Tale esigenza è emersa anche da alcuni docenti delle scuole coinvolte negli anni precedenti.
 
 
CONTESTO DI RIFERIMENTO
 
La diffusione del fenomeno mafioso è divenuta purtroppo una realtà anche nella nostra Regione. Nel territorio ravennate in particolare le principali attività di ‘ndrangheta, camorra e cosa nostra sono il traffico di droga, le infiltrazioni nel settore degli appalti pubblici e le estorsioni.
 
Nei Lidi ravennati inoltre lo sviluppo del turismo ha favorito il riciclaggio del denaro proveniente da attività illecite, richiamando l’interesse delle mafie internazionali nell’ambito della prostituzione. Secondo il Rapporto del 23 febbraio 2010 sull’Infiltrazione mafiosa nel Nord Italia – redatto dall’ Osservatorio socio-economico sulla criminalità / Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro – “le più recenti acquisizioni investigative rivelano altresì la progressiva occupazione del mercato criminale del gioco d’azzardo (legale e illegale) da parte di organizzazioni delinquenziali di origine calabrese”, con preciso riferimento alla gestione delle bische clandestine nella zona di Rimini, Riccione, Bologna, Forlì e Ravenna.
 
A questo proposito, è importante sottolineare il recente arresto, nel gennaio 2013, del boss ‘ndranghetista Nicola Femia, che a Sant’Agata sul Santerno gestiva un grosso giro di slot machine truccate. Lo stesso Femia, arrestato con altre 28 persone e condannato precedentemente per traffico internazionale di droga, era stato protagonista di violente minacce al giornalista Giovanni Tizian, che proprio a Ravenna aveva incontrato numerosi studenti partecipanti al progetto “Liberi dalle mafie”, ed. 2012.
 
 
FINALITÀ
 
Informare e sensibilizzare la cittadinanza, e nello specifico il mondo scolastico, sulle tematiche della legalità, della giustizia e della democrazia, in riferimento soprattutto al fondamentale ruolo rivestito dalla società civile nella difficile lotta contro ogni forma di mafia.
 
L’idea alla base di tale obiettivo è che lo Stato da solo non ha la forza per opporsi efficacemente alle mafie, che rappresentano anche un fenomeno “culturale”, ma necessita del sostegno della società civile intera poiché esso si espande grazie anche alle condizioni favorevoli create anche e soprattutto dalla complicità di persone insospettabili.
 
Educare e sensibilizzare i giovani, coinvolgendoli in prima persona ampliandone le conoscenze, significa creare la base culturale che ha in sé gli “anticorpi” per combattere tale fenomeno.
 
A partire da ciò, il progetto intende:
 
fornire gli strumenti alle nuove generazioni affinché possano riconoscere sul proprio territorio il fenomeno mafioso e diffondere la consapevolezza che è un problema dell’Italia intera e, conseguentemente, che tutti dobbiamo interrogarci su quanto ciascuno può fare per questa battaglia di civiltà, per costruire un paese più giusto e più libero;
 
promuovere la cultura della legalità democratica come pratica quotidiana, partendo dai principi della nostra Costituzione: in questo contesto si colloca la lotta alle mafie che sempre più attaccano le istituzioni democratiche ed il loro libero funzionamento. Intimidazioni, corruzioni, infiltrazioni sono leve attraverso le quali le mafie stanno degradando la vita del nostro Paese;
 
incrementare la riflessione e lo sviluppo del pensiero critico come strumento di educazione all’autonomia e al senso di responsabilità. Attraverso il pensiero critico si può riconoscere ciò che è sopruso, ciò che va contro i diritti umani ed i principi dettati dalla nostra Costituzione;
 
favorire la messa in rete delle differenti realtà presenti nel territorio impegnate nella lotta alla criminalità organizzata, promuovendo ampie sinergie come punto di forza e di partenza per un’azione più efficace. A questo proposito il progetto “Liberi dalle mafie” vede coinvolte oltre alle istituzioni scolastiche, numerose associazioni e realtà del territorio: Confesercenti – Sos Impresa; SIULP – Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia di Ravenna; Libera locale e nazionale; Coop. Adriatica; Impresa di ristorazione Camst e, da quest’anno, anche l’Arci territoriale e regionale. Sono coinvolte inoltre le Cooperative sociali che, nei diversi contesti, sono impegnate nel riutilizzo dei beni confiscati alle mafie.
 
 
OBIETTIVI
 
Il progetto si propone, attraverso diverse fasi, di:
 
informare e formare studenti ed insegnanti sulle tematiche relative alla lotta contro le mafie, alla promozione della legalità e della giustizia, all’educazione al senso civico e democratico e all’impegno contro ogni forma di corruzione. A questo proposito, prendendo come punto di riferimento gli istituti scolastici secondari di I grado ed il centro di formazione professionale Arti e Mestieri “A. Pescarini” di Ravenna, si intende sviluppare un percorso formativo in grado non solo di fornire gli strumenti per una migliore e più approfondita comprensione del fenomeno mafioso in Italia e delle sue implicazioni nella vita di ciascuno di noi, al sud come al nord, ma anche di far conoscere le forme di resistenza che Stato e società civile hanno saputo opporre nel tempo a tale fenomeno;
 
sostenere e favorire la partecipazione dei ragazzi e delle ragazze ai campi organizzati dall’ARCI presso le cooperative sociali Libera Terra, come esperienza di volontariato e di impegno concreto sul tema dell’antimafia sociale;
 
sensibilizzare la cittadinanza attraverso l’organizzazione di un evento pubblico a conclusione del percorso formativo con le scuole, che rappresenta un importante momento di informazione su quanto realizzato nel corso dell’anno scolastico con gli studenti, e di partecipazione e confronto diretto con gli ospiti ed i testimoni di mafie chiamati ad intervenire.
 
Le precedenti edizioni hanno visto la partecipazione di diverse personalità di spicco della lotta contro le mafie, in particolare: GIOVANNI IMPASTATO, fratello di Peppino, vittima di mafia; MODENA CITY RAMBLERS, band musicale promotrice insieme a Libera nel 2009 della Carovana della Legalità da nord a sud nelle terre confiscate alla mafie; GIUSEPPE AYALA, ex pm al maxiprocesso di Palermo contro Cosa Nostra; CARLO LUCARELLI, scrittore ed autore della trasmissione Rai Blu Notte; NANDO DALLA CHIESA, presidente onorario di Libera; TANO GRASSO, presidente dell’associazione nazionale anti-racket; RITA BORSELLINO, parlamentare europea, che ha contribuito nell’evento finale 2012 con un prezioso video-messaggio da Bruxelles; e nell’ultima edizione di PINO MASCIARI, imprenditore calabrese e testimone di giustizia.
 
Il progetto, attraverso le testimonianze di diversi attori ed esperti del settore, fungerà da momento di incontro e conoscenza fra il mondo scolastico, istituzionale e associativo, lavorando così in modo univoco nella direzione della promozione di una cultura della legalità e della giustizia, con l’obiettivo di innescare un processo di partecipazione ed interesse da parte di studenti ed insegnanti nella lotta contro le mafie che possa poi continuare anche fuori dall’ambito scolastico.
 
 
AZIONI PREVISTE
 
- contatto con le realtà associative del territorio che intendono aderire/collaborare al progetto;
 
- contatto con le scuole ed incontri con le insegnanti delle scuole che aderiscono al progetto per definire il percorso formativo;
 
- attivazione del percorso formativo rivolto agli studenti delle classi II delle scuole secondarie di 1° grado. Tale percorso prevede attività di analisi ed approfondimento in classe, oltre ad incontri, interni agli Istituti, dove gli studenti a più classi riunite avranno la possibilità di conoscere personalità di spicco della lotta contro le mafie ed importanti operatori del tessuto associativo italiano, in particolare i rappresentanti delle cooperative di Libera Terra che lavorano direttamente sui beni e terreni confiscati alle mafie, in base alla legge n. 106 del 1996 sul riutilizzo sociale di questi ultimi;
 
- attivazione del percorso formativo per le classi III (scuole secondarie di 1° grado). L’intervento didattico-formativo si articolerà in tre fondamentali parti: il primo modulo incentrato sulla presentazione della questione delle mafie in Italia, dei suoi caratteri distintivi rispetto alla criminalità comune, e delle forme di contrasto emergenti nella società civile a livello locale e nazionale; il secondo modulo incentrato su un’esperienza di tipo ludico-didattica che prevede giochi di ruolo e dinamiche di gruppo con e fra gli studenti; il terzo modulo incentrato sull’intervento di un esperto in materia, e/o testimone diretto, che racconterà la propria esperienza nell’ambito della lotta alla criminalità. Saranno invitati a partecipare a questo proposito testimoni di giustizia, familiari di vittime di mafia, vittime di usura, giornalisti, ecc, anche in collaborazione con le associazioni del territorio come Confesercenti, Sos Impresa, Libera, ecc. Il coinvolgimento delle seconde e delle terze classi delle scuole secondarie di 1° grado è fondamentale per garantire la continuità del progetto in modo tale che, nell’anno scolastico successivo, gli studenti delle classi seconde possano continuare, approfondire e completare il percorso formativo;
 
- attivazione di un nuovo e complementare percorso formativo, rivolto ai docenti delle scuole coinvolte, su contenuti e metodologie funzionali all’analisi e alla comprensione del fenomeno mafioso in Italia e alla sua efficace e conseguente trasmissione “a lungo termine” agli studenti. In particolare verrà privilegiato un approccio trasversale e multidisciplinare in grado di affiancare momenti di formazione comuni per i docenti coinvolti (lezioni frontali partecipate, visone di stralci video, lettura di brani, ecc) a momenti di approfondimento specificatamente rivolti a ogni singolo insegnante (o gruppi di insegnanti) in relazione alla materia insegnata. L’obiettivo è quello di fornire inizialmente una base comune di insegnamento, in termini di contenuti e metodi, per poi analizzare ed approfondire con ogni singolo docente le modalità migliori per l’inserimento di una cultura e di una conoscenza antimafia all’interno dei rispettivi piani didattici formativi. Naturalmente l’obiettivo non sarà quello di modificare in senso stretto questi ultimi, quanto piuttosto fornire un approccio, una “chiave di lettura” fondamentali per una più piena e trasversale comprensione del fenomeno mafioso nel nostro Paese.
 
- attivazione di un percorso formativo, rivolto agli studenti del centro di formazione professionale “A. Pescarini”, che sarà condiviso con insegnanti e studenti sulla base di un’analisi iniziale. I temi generali saranno i principi costituzionali ed il significato di legalità, la storia e le origini delle mafie, le forme di infiltrazione mafiosa nel territorio. Si prevede anche in questo caso la partecipazione ad un incontro con testimoni che racconteranno la loro esperienza diretta di lotta contro la criminalità organizzata e sarà occasione di ulteriore confronto. I percorsi formativi sono condotti dall’Associazione di promozione culturale Pereira che da anni collabora con l’Amministrazione Comunale per la realizzazione del progetto. Durante la formazione, particolare attenzione sarà posta ai contesti territoriali: regionale e locale, e alle forme che la mafia progressivamente assume;
 
- collaborazione con l’Arci territoriale per l’organizzazione dei campi della legalità per gli studenti dell’ “A. Pescarini”: a questo proposito si prevede anche un incontro degli studenti del Centro professionale con i ragazzi e le ragazze che hanno già fatto esperienze come volontari nei beni e terreni confiscati di Libera Terra;
 
- progettare insieme agli studenti, la modalità di utilizzo del web come punto di incontro/confronto fra le diverse esperienze locali e nazionali, con particolare riferimento al mondo dei social network, dei blog, siti, mailing, ecc. In questi anni molto è stato prodotto dagli studenti che hanno partecipato al progetto: temi (anche presentati all’esame di Stato), lettere ai testimoni incontrati, riflessioni e spunti personali, ecc;
 
- distribuzione in tutte le mense scolastiche, per una settimana, nel mese di marzo, della pasta proveniente dalla coop.va Placido Rizzotto di Libera Terra a cura dell’Impresa Camst;
 
- favorire la partecipazione delle scuole secondarie di primo grado alla “giornata regionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie e per la promozione della cittadinanza responsabile”, prevista per il 21 marzo: questa data dalla forte valenza simbolica è stata istituita dalla Regione Emilia Romagna con la L.R. 03/2011, al fine di promuovere l’educazione, l’informazione e la sensibilizzazione in materia di legalità su tutto il territorio;
 
- organizzazione dell’evento pubblico “Ravenna contro le mafie”, indicativamente nel mese di marzo o aprile, a conclusione dei percorsi formativi previsti nelle scuole. All’evento saranno invitati a partecipare personalità che si sono distinte nella lotta contro la mafia, ed in questa occasione sarà allestita una mostra temporanea con gli elaborati prodotti dagli studenti coinvolti nel progetto: temi, riflessioni, pensieri, disegni, ecc. a testimonianza del percorso effettuato.
 
 
ORGANIZZAZIONE GENERALE
 

1. Percorso formativo per classi III + CFP
 

• Totale classi previste : n. 22 classi
 
• Totale studenti previsti: n. 650
 
• Totale ore dei formatori previste per i partecipanti ai moduli: n. 294
 
Proponiamo a titolo indicativo un elenco dei possibili ospiti:
 

Giovanni Tizian – familiare di vittima di mafia e giornalista esperto in materia
 
Mara Fonti – familiare di vittime di mafia
 
Margherita Asta – familiare di vittime di mafia
 
Bruno Baldini – maggiore della Guardia di Finanza che ha curato e contribuito all’arresto a Sant’Agata sul Santerno (RA) del boss ‘ndranghetista Nicola Femia
 
Antonio Anile – imprenditore vittima di usura
 
Mario Caniglia – imprenditore agricolo vittima di estorsione
 
Enza Rando – ufficio di Presidenza di Libera
 
Antonio Pergolizzi – coordinatore Osservatorio Nazionale Ambiente e Legalità di Legambiente e curatore del Rapporto annuale ecomafia
 
Peppe Ruggero – giornalista e regista, autore del documentario “Biutiful Cauntri” sulla questione dei rifiuti a Napoli
 
 
2. Incontro diretto con i testimoni per classi II
 
• Totale classi previste: n. 43
 
• Totale studenti previsti: 1.075
 
Di seguito i giovani rappresentanti delle coop.ve disponibili ad incontrare gli studenti:
 
Alfio Curcio – Coop. Beppe Montana Libera Terra di Siracusa (Sicilia)
 
Alessandro Leo – Coop. Libera Terra di Puglia (Puglia)
 
Antonio Napoli – Coop. Valle del Marro Libera Terra (Calabria)
 
Roberto Fiorillo – Coop. Le Terre di Don Peppe Diana (Campania)
 
 
3. Interventi formativi per i docenti
 
• Totale docenti coinvolti: n. 13
 
• Totale ore previste: n. 26
 
I docenti coinvolti parteciperanno a due distinti e complementari momenti formativi volti ad apprendere contenuti e metodologie funzionali all’analisi del fenomeno mafioso in Italia:
 
a. Le mafie in Italia: approccio e contenuti (n. 3 ore)
 
questo primo incontro sarà strutturato in modo da coinvolgere i diversi docenti in un momento formativo comune, basato su un approccio multidisciplinare in grado di stimolare e coinvolgere gli stessi su differenti livelli: lezione frontale/partecipata; stralci di video; lettura di brani; dibattito finale. L’obiettivo è quello di fornire al docente gli strumenti per l’analisi e la comprensione della questione delle mafie in Italia: dalle origini ai metodi, dalle evoluzioni storiche alle strutture di funzionamento, fino ad arrivare ai caratteri distintivi che le differenziano dalla criminalità semplice. Sempre all’interno di tale incontro, verrà inoltre aperto un focus sul tema dell’antimafia in Italia, sia dal punto di vista della reazione politico-legislativo-giudiziaria delle Istituzioni, sia da quello della risposta civile da parte delle persone, delle associazioni e di tutte quelle realtà che compongono il variopinto mondo dell’antimafia sociale.
 
b. Approfondimenti ad hoc (n. 2 ore)
 
il successivo incontro sarà strutturato in modo da individuare e definire insieme al singolo docente (o gruppo di docenti) i modi e le forme per l’inserimento delle tematiche trattate all’interno delle diverse materie di insegnamento. L’obiettivo è quello promuovere e agevolare un approccio più informato e consapevole, in modo che la cultura antimafia veicolata dal progetto possa “valicare” i confini dello stesso per divenire “trasversale” alle differenti materie insegnate, accrescendo così negli studenti e nel corpo docente un maggiore e rinnovato spirito civico e senso critico.
 
In entrambi gli interventi verrà posta particolare importanza alla corretta individuazione e selezione delle fonti utilizzate (manuali, saggi, articoli di giornale, siti internet, quotidiani e riviste on line, film, documentari, fumetti, ecc) necessaria sia per una corretta preparazione sull’argomento che per i necessari aggiornamenti.
 
 
4. Evento finale a Ravenna aperto alla cittadinanza
 
L’evento conclusivo dell’iter progettuale, denominato “Ravenna contro le mafie”, sarà aperto alla cittadinanza e verrà organizzato indicativamente a Ravenna nel periodo di marzo/aprile 2014, secondo le seguenti modalità:
 
• Allestimento della mostra degli elaborati realizzati dalle diverse scuole;
 
• Testimonianza dei diversi attori che hanno seguito il progetto nelle sue differenti fasi;
 
• Intervento degli ospiti chiamati ad intervenire;
 
• Domande dal pubblico e dibattito finale.
 
Per l’occasione, verranno chiamati a presenziare una o più personalità di spicco della lotta contro le mafie, in particolare stiamo verificando la disponibilità di:
 
ROBERTO SAVIANO – giornalista sotto scorta, autore del libro-inchiesta “Gomorra”;
 
CIRO CORONA – fondatore dello Sportello Anticamorra di Scampia e dell’associazione (R)ESISTENZA, una realtà che lotta localmente contro la “cultura” camorrista, lavorando a contatto con i minori e sviluppando progetti di formazione per il sostegno genitoriale;
 
A’67 – band musicale di Scampia impegnata fortemente sul territorio contro la camorra.

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